Madonna con Bambino

Madonna con Bambino

Svizzera / Sion / Museo di storia del Vallese

Sion, Musée d'histoire du Valais

religioso, scultura

XIII

terzo quarto

1250

MV 76

legno di pioppo

legno intagliato, dipinto

cm 66,4 (h) x 30,8 (l) x 17,5 (p)

Catalogue du Musée archéologique cantonal de Sion, Sion 1900, n. 76. Baum J., Romanische Marienbilder im Schweizerische Landesmuseum, ASA, 27, 1925, p. 225, tav. 16. Hamann R., Die Salzwedeler Madonna in Marburger Jahrbuch für Kunstwissenschaft, 3, 1927, p. 122, p. 121 nota 2, pl. 55b. Gantner J., Histoire de l’art en Suisse, Neuchâtel 1941, p. 298, III-4. Art valaisan dans les paroisses du Saint-Bernard, Martigny 1964, p. 51, n. 204. Gantner J., Reinle A., Kunstgeschichte der Schweiz, Frauenfeld 1968, vol. I, p. 476. Carlen L., Kultur des Wallis im Mittelalter, Brig 1981, p. 185. Golay L., La sculpture médiévale en bois : cas particuliers et problèmes de la recherche, RSAA, LI/4, 1994, pp. 9, 17. Golay L., in Les sculptures médiévales. La collection du Musée cantonal d’histoire, Sion, Losanna 2000, pp. 92-99, n. 5.

La Vergine è assisa su un trono privo di schienale, munito di poggiapiedi. Stringeva probabilmente un attributo, forse un frutto, la cui scomparsa ha implicato la perdita delle dita della statua. Con la mano sinistra regge il Bambino: il braccio corre lungo il corpo, al di sopra del ginocchio, come nella Vergine di Vex e in alcune Madonne friburghesi. La Vergine di Saxon deriva iconograficamente dalla Vergine di Vex, come dimostrerebbe l’andamento del velo, che ricade sulle spalle seguendone perfettamente i contorni, senza pieghe. La scultura apparterrebbe all’ambito delle Madonne d'Attalens (1235 ca.), di Vex, di Nierlet, di Les Giettes, di Abondance, di Torino (inv. MCAA 1141/L), di Aymavilles, inv. BM1574 (1240-1245 ca.) e infine quella di Morcote, databile intorno al 1260-1265. Restano alcune rare tracce di cromia originale «rossa», soprattutto sui risvolti degli abiti della Vergine e del Bambino. Bottega del Vallese centrale.