Titolo
San Pietro papa (?)
Localizzazione
Svizzera / Sion / Museo di storia del Vallese
Proprietà
Sion, Musée d'histoire du Valais
Tecnica
legno intagliato, dipinto
Misure
cm 88 (a) x 25 (l) x 14,5 (p)
Bibliografia
Catalogue du Musée archéologique cantonal de Sion, Sion 1900, n. 72.
Gantner J., Histoire de l’art en Suisse, Neuchâtel 1941, p. 303.
Reiners H., Burgundisch-alemannische Plastik, Strasburgo 1943, p. 47.
Art valaisan dans les paroisses du Saint-Bernard, Martigny 1964, p. 52, n. 210.
Gantner J., Reinle A., Kunstgeschichte der Schweiz, Frauenfeld 1968, vol. I, p. 477.
Carlen L., Kultur des Wallis im Mittelalter, Brig 1981, p. 186.
Lugon A., Saint-Sylve de Vex: notes d’histoire paroissiale, in L’ancienne église Saint-Sylve, Vex 1989, nota 48.
Thurre D., L’atelier roman d’orfèvrerie de l’abbaye de Saint-Maurice, Sierre 1992, p. 288.
Golay L., in Les sculptures médiévales. La collection du Musée cantonal d’histoire, Sion, Losanna 2000, pp. 144-147, n. 16.
Note storiche
Benché la scultura sia stata a volte avvicinata alla Madonna di Vex in virtù della medesima origine, in realtà non ha in comune con essa che un solo particolare, il motivo delle gemme incastonate dipinte sulle corone; il San Pietro è infatti più recente del gruppo dell’Adorazione, che risale alla metà del XIII secolo. Rari sono i confronti con l’opera in esame; il San Pietro della chiesa di Mathenay (Jura), gli stalli di Géronde, databili entrambi al 1425-1430, mostrano uno stile gotico più accentuato, una preziosità che andrà sempre più raffinandosi. Le pieghe del manto di San Pietro, che si spezzano nella parte inferiore, preannunciano in qualche modo i rigidi panneggi della tunica del Pietro di Vex. La scultura dovrebbe essere di due o tre decenni più tarda rispetto a quelle di Géronde e di Mathenay, ma comunque anteriore al San Teodulo del Musée national, che, verso il 1500, mostra ancora il volto tipicamente “segnato” dei santi ecclesiastici.
La sommità della tiara è stata incollata; lacuna della mano destra.
Bottega vallesana.