Localizzazione
Francia / Annecy / Musée-Château
Autore
Scultore borgognone
Proprietà
Annecy, Musée-Château
Provenienza
Annecy, chiesa del Santo Sepolcro
Note datazione
Vers 1440-1450
Materia
pietra calcarea gessosa
Misure
cm 42 (h) x 22 (l) x 21 (p)
Bibliografia
A. Despine, "Notice historique sur le Saint-Sépulcre d'Annecy", Revue savoisienne, 2, 1856, p. 281-317
Le Roux M., Compte-rendu de séance de l’Académie Florimontane, 16 octobre 1895, in "Revue Savoisienne", n. 4, 1895, p. 200.
Lachat L., A propos des fragments de la Mise au Tombeau de l’ancienne église du Saint-Sépulcre d’Annecy, in "Revue Savoisienne", 1934, pp. 73-80.
R. Oursel, L’art en Savoie, Parigi 1975, pp. 144-146.
Bourdier F., Jean de La Huerta auteur présumé de la Mise au Tombeau d’Annecy, in "Annesci", n. 21, 1978, pp. 42-60.
Quarré P., Perrin Morel, Jean Prindale et la sculpture bourguignonne à Genève au temps du cardinal de Brogny, in "Archives de l’Art français", vol. XXV, 1978, p. 100.
Marin-David S., Inventaire de la sculpture religieuse en Savoie et Haute-Savoie, Conservation départementale du patrimoine de la Savoie et de la Haute-Savoie, 2000 (version informatisée) -
Sandrine Boisset-Thermes, Trois mises au tombeau en pierre dans le duché de Savoie au XVe siècle, mémoire de 1ère année de Master en Histoire de l'art du Moyen Âge, Université Pierre Mendès-France, Grenoble II, Septembre 2006
Note storiche
La figura di sant’Antionio proviene dall’antica chiesa del Santo Sepolcro di Annecy ed e riconoscibile grazie al copricapo e alla ciocca di capelli che fuoriesce da esso formando una fiammella. L’opera e stata scoperta nel 1895 in una fossa in pietra nel corso dei lavori di urbanizzazione condotti in prossimita
dell’altare maggiore. Il frammento si e conservato con altre parti di un Compianto: il corpo di Cristo, mancante delle gambe, il busto di Maria Maddalena, le teste dei portatori della croce, di san
Giovanni e di due sante Donne. Faceva probabilmente parte di questo gruppo un busto delle Vergine, probabilmente venduto prima che il gruppo entrasse a far parte della collezione del museo.
Il gruppo e stato eseguito in una pietra proveniente dalle cave di Syssel, sulla riva del Rodano; il recente restauro ha evidenziato l’assenza di policromia.
Stilisticamente tutti i frammenti possono essere attribuiti alla stessa mano o allo stesso atelier e provengono dallo stesso edificio. E per questo motivo che, fin dalla scoperta dei frammenti, la testa di sant’Antonio e stata unanimemente accettata come facente parte del gruppo originale, questo nonostante essa costituisca un caso eccezionale per questa composizione nel corso del XV secolo. Si e supposto che la testa raffiguri il santo patrono del committente, e alcuni nomi di possibili committenti sono stati in
passato proposti, forse troppo rapidamente e senza l’appoggio di documenti d’archivio. Oggi e possibile proporre una nuova ipotesi. La statua del santo potrebbe infatti essere stata commissionata contemporaneamente al Compianto senza pero essere stata prevista come parte integrante del gruppo. La testa del santo differisce infatti dalle restanti per le dimensioni sensibilmente piu grandi e la sua presenza in prossimita del Compianto o in una cappella annessa non avrebbe nulla di inatteso in una chiesa dipendente da un insediamento ospedaliero. Questo tipo di associazione ricorre per altro alla frontiera del ducato, nella chiesa di San Nicola di Friburgo, dove nel 1433 Jean Mossu ordina nello stesso momento un Compianto e una statua di san Lorenzo destinata a decorare l’altare della sua cappella di famiglia. Per quanto ne sappiamo, il recente intervento di pulizia ha restituito tutta la leggibilita
alla testa del sant’Antonio di Annecy, mettendo in evidenza la delicatezza e la finezza dello scalpello dello scultore. L’opera puo essere inserita nell’ambito dell’atelier fiammingo-borgognone costituitosi nel corso del primo quarto del XV secolo nel cantiere della sainte-chapelle di Chambery. La calma interiore che traspare dall’espressione del santo, il trattamento della barba in due solchi che discendono
dalla giunzione delle labbra e i boccoli particolarmente leggibili nella capigliatura del Cristo permettono di collocare la realizzazione dell’opera nel contesto della produzione borgognona degli anni 1440-1450, quindi proprio negli anni in cui si stava concludendo la realizzazione dell’edificio.
Esposizioni/Mostre
Il Gotico nelle Alpi, 1350-1450, cat.de l'exposition, Trento 2002, p. 488, n° 34 (notice Frédéric Elsig)
Sculpture gothique dans les Etats de Savoie 1200-1500, cat. de l’exposition, Chambéry-Annecy, Chambéry, éditions Comp'Act, 2003, p. 58-61, n° 12, notice de Silvia Piretta -
La scultura dipinta. Arredi sacri negli antichi Stati di Savoia, 1200-1500, cat. de l’exposition, Aoste 2004, Elena Rossetti Brezzi (dir.), Région autonome de la Vallée d'Aoste, p. 102-103, n° 31, notice de Silvia Piretta –
Des saints et des hommes. L'image des saints dans les Alpes occidentales à la fin du Moyen Âge, cat. des expositions Chambéry, Annecy, Sion, Genève, Aoste et Suse., Baiocco (Simone), Morand (Marie-Claude) (dir.), Milan, édition Officina Librario, 2013, p101-102, fig. 13, notice Sophie Marin-
Restauri
- 2004-2012 - Lionel Lefèvre, Lyon
La restauration a consisté dans un premier temps à reprendre le montage ancien, en éliminant la table d'onction en béton sur laquelle le Christ avait été fixé, en partie noyé dans le ciment. Les 9 fragments constituant aujourd'hui le corps du Christ et les éléments du linceul ont été repositionnés sur une table de dimensions plus adaptées composée d'une plaque en nid d'abeille.
Le buste de Marie-Madeleine présentait de très importants comblements en plâtre qui ont été retirés.
Tous les fragments de la mise au tombeau, très empoussiérés, présentaient un épiderme encrassé. Ils ont fait l'objet d'un nettoyage par photoablation. Les comblements et restaurations anciennes en plâtre ont été repris lorsque c'était nécessaire car trop discordant après nettoyage.